Primo lockdown in Italia: i risultati di uno studio sulla relazione gatto-proprietario per UniPi News

VERSIONE SPAGNOLA
I gatti sono stati un importante sostegno emotivo per i loro proprietari durante il primo lockdown in Italia. A GATTINO

La notizia arriva da uno studio dell'Università di Pisa pubblicato su Veterinary Science e realizzato

in collaborazione con l'Università di Milano, di Barcellona e il Royal Veterinary College di Londra.

La ricerca, condotta a partire da un questionario somministrato nell'aprile 2020, è stata una delle

prime ad investigare la relazione persone-animali durante il lockdown da coronavirus nel nostro

Paese e una delle poche che si è focalizzata sui gatti (laddove la maggior parte ha riguardato i cani). Secondo i risultati,

l'85% dei proprietari ha percepito un maggiore supporto emotivo da parte del proprio gatto rispetto al periodo

prepandemico. In generale poi è emerso per la metà dei rispondenti un effetto positivo del confinamento sulla relazione con

il proprio gatto, mentre il resto non ha riportato cambiamenti.

Un altro obiettivo dello studio è stato quello di investigare se il lockdown avesse avuto degli effetti sul comportamento dei

gatti e sul loro benessere. Più della metà dei rispondenti ha dichiarato che la qualità di vita dei propri gatti era migliorata e

più del 40% ha riportato almeno un cambiamento comportamentale, positivo nella maggior parte dei casi, ad esempio il

gatto sembrava più calmo e rilassato.

"I risultati hanno confermato quanto già presente in altri studi, ovvero sia che il confinamento da  A GATTO C

covid 19 sembra aver avuto un impatto positivo sulla relazione con i propri animali da compagnia –

spiega la professoressa Chiara Mariti del Dipartimento di Scienze Veterinarie dell'Università di Pisa –

il beneficio inoltre sembra estendersi anche ai pet stessi: infatti i proprietari hanno spesso riportato

che il loro gatto sembrava più tranquillo".

"Questi risultati hanno delle implicazioni nella gestione dei gatti che vivono in appartamento – conclude Mariti - e

suggeriscono che il loro benessere deriva molto dalla compagnia con le persone, sfatando così uno dei falsi miti che circolano

sulle necessità di stimolazione, anche sociale, di questi animali". A GATTO

Chiara Mariti, insieme ai colleghi Angelo Gazzano e Francesco di Iacovo, studia la relazione uomo-

animale. Oltre a ricerche e pubblicazioni, lavora al progetto europeo In-Habit in cui si indaga il

rapporto uomo-animale come risorsa sottoutilizzata per migliorare il benessere delle persone. Ha ottenuto il riconoscimento

di specialista europea in benessere animale e medicina comportamentale (ECAWBM). Come i colleghi, da sempre convive

con animali da compagnia sperimentando l'importanza della relazione con cani e gatti nella vita quotidiana e cercando di

approfondirne gli aspetti a beneficio di milioni di pets e di persone.

(De: UniPi News, Noviembre 2022)