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La Laguna (54) per N. Cataldo
Ciao a tutti e buona primavera!
Finalmente, no? E poi che bello l'allungarsi delle giornate dovuto anche al cambio d'ora!
Non so lì, ma qui c'è luce fino alle otto e mezza di sera! Che vi racconto oggi? Forse che questo sarà l'ultimo blog e non si tratta di un pesce d'aprile perché vi scrivo in questa prima domenica del mese, ovvero giorno due. E allora perché potrebbe essere il mio ultimo blog?
Perché ho deciso che in data ventitré aprile farò una pazzia: partecipare alla mezza maratona de La Laguna!
Sarà la prima volta nella mia vita che provo a percorrere ventuno chilometri e spero di sopravvivere ;)
Scherzi a parte, sono un po' preoccupato perché, causa lavoro, ultimamente non mi sono potuto
allenare molto e sono uscito a correre sono nel fine settimana, però voglio provarci anche perché
voglio vedere a quanti chilometri posso arrivare con una certa dignità (credo quindici o sedici
chilometri) e poi se si tratta di fare un pezzo camminando non c'è problema, no?
Tra l'altro il percorso aiuta nel senso che non ci sono particolari pendenze e ultimamente ho partecipato ad alcune corse più brevi, ma con delle salite e discese abbastanza importanti. Come per esempio nell'ultimo sabato del mese a Garachico dove ho completato otto chilometri di continue salite e discese con un tempo interessante.
L'esperienza è stata davvero bella prima, durante e dopo. Prima perché c'era il solito clima di festa di questo tipo di eventi e c'era anche un gruppo di batucada che dava il ritmo giusto per il riscaldamento.
Durante perché ho fatto tutto la corsa indossando un copricapo con una lanterna che serviva ad
illuminarmi il percorso visto che la città di Garachico aderiva all'ora di buio, iniziativa mondiale
che sensibilizza sul consumo energetico.
Ed è stato davvero bello correre sui sampietrini del centro storico della prima capitale dell'isola seguendo la scia di luce di quei (tanti) corridori più rapidi di me... uno dei vantaggi di non essere tra i più veloci ;)
Lo svantaggio a livello psicologico era vedere come andavano su per la montagna queste lucette e sapere di doverle seguire, ma poi il panorama che si poteva godere dall'alto era ricompensa sufficiente... e poi tutto quello che sale deve scendere, no?
L'ultimo e forse più gradevole premio sono state le arepas che ho mangiato nel post corsa a Icod de Los Vinos con Miguel e Abigail.
In generale, una serata diversa nel nord dell'isola nella quale ho approfittato per vedere due amici che purtroppo non vedo spesso e soprattutto che mi è servita per staccare un po' la spina in un mese abbastanza duro dal punto di vista lavorativo.
E forse proprio per questo mi piace tanto correre: è un'oretta durante la quale mi dimentico di tutto
e faccio caso solo alla musica che ho nelle orecchie e alle sensazioni che mi trasmettono la strada
e il mio corpo. E non succede solo durante le corse, ma anche quando esco a correre per conto mio...
per esempio ieri ho parcheggiato davanti alla spiaggia de Las Teresitas e poi ho corso circa cinque
chilometri in direzione di Santa Cruz per poi tornare alla spiaggia dove il bagno nell' oceano e il panino
e la birra successivi avevano il sapore della gloria ;)
Comunque è stato un mese non solo di sport attivo, ma anche passivo. Infatti, finalmente, dopo quasi dieci anni sull'isola, ho sottoscritto un abbonamento per andare a vedere allo stadio le ultime sei partite del Tenerife.
E proprio oggi pomeriggio vado all'Heliodoro con un paio di amici e vediamo se portiamo fortuna
al Tete in queste ultime giornate del campionato che spero portino ad una promozione in prima
divisione. Per il momento siamo quarti in classifica, ma in caso di vittoria oggi pomeriggio contro
un rivale diretto, l'Oviedo, chiuderemmo questo giornata al terzo posto e a soli sei punti da un
Girona secondo in classifica, ma in piena crisi di risultati e le prime due classificate vanno
direttamente in prima divisione senza bisogno si playoff. Ok, per scaramanzia non dico nient'altro se
non: incrociamo le dita!
Altro evento calcistico del quale mi piacerebbe parlare e che ho potuto vivere, ma solo attraverso la tv è stata la rimonta del Barca contro il PSG. Evidentemente si è trattato di un risultato storico per quanto riguarda la Champions e allora merito alla squadra catalana anche se l'aiuto dell'arbitro e il suicido collettivo della squadra francese hanno offerto una collaborazione determinante.
E senza nessun dubbio la serata più bella del mese l'ho passata proprio in compagnia di un catalano, il mio amico Manu, che, dopo quattro anni a Tenerife, circa due settimane e mezza fa si è trasferito con sua moglie e il loro bellissimo bambino a Barcellona.
Prima, però, di lasciare l'isola, hanno organizzato nella loro casa con piscina e barbecue del Sauzal una delle feste più belle che ricordi. A parte il luogo, la gran compagnia, l'ottimo cibo e il vino, la festa è stata resa ancora più speciale da un gruppo di Cumbia che Manu ha invitato nella seconda parte del party che era cominciato all'ora di pranzo e che andato avanti fino a notte fonda.
Il modo ideale di salutare un gran amico e la sua famiglia in attesa di rivederli spero presto qui, a Barcellona, a Bari o in qualsiasi parte del globo.
E questo blog continua con altri due concerti. Il primo di due settimane fa quando presso la Fundación
Caja Canarias, a circa duecento secondi da casa, ho assistito all'esibizione di Maria Mazzotta e Redi
Hasa. Lei pugliese e lui albanese, da vari anni scrivono e suonano musica che loro definiscono
adriatica e che mi ha riportato a casa per un paio di ore. Concerto intimo ed interessante molto nello
stile del luogo dove si è tenuto, alla fine del quale ho avuto la possibilità di parlare con gli artisti che
mi sono sembrati molto simpatici e disponibili.
L'altro concerto, invece, è stato ieri ed è stato davvero sorprendente e diverso da quello che mi aspettavo,
ma in senso molto positivo. Presso il Teatro Guimerá (a circa cinquecento secondi da casa ;) si esibiva
con tutta la sua presenza scenografica e una voce incredibile Noa, artista israeliana molto conosciuta
soprattutto per la colonna sonora del film premio Oscar di Benigni La vita è bella.
Evidentemente ha cantato la canzone omonima, ma soprattutto ha presentato un nuovo album che io personalmente non conoscevo e che mi ha sorpreso per la varietà dei brani che lo compongono. Così come vedere che Noa, a parte una voce meravigliosa e che si presta a qualsiasi genere musicale, è una gran percussionista.
Inoltre, era accompagnata da tre grandi musicisti: un altro batterista, un chitarrista ed un contrabassista. E poi la gente dice che per vedere un buon concerto bisogna andare in Spagna continentale! ;)
Un abbraccio a tutti gli amani della musica
Nico