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"La Linea dell'Arno" per G. Barsotti
Abbiamo opportunità' di pubblicare un'articolo gentilmente inviato per l'autore del libro storico: "La Linea dell'Arno", Giorgio Barsotti a chi inviamo il nostro ringraziamento sincero. VERSIONE SPAGNOLA
"Luglio 1944: Terremo con successo la linea dell'Arno: così il Capitano SS Günther Kaddatz nel suo primo incontro
con l'Avvocato Mario Gattai, commissario prefettizio del Comune di Pisa, concluse il colloquio meravigliandosi che a Pisa –
devastata dai bombardamenti aerei prima e poi dagli incessanti cannoneggiamenti delle opposte artiglierie - potessero essere
rimaste ancora alcune migliaia di persone, affrontando ogni giorno il pericolo costituito dal diffuso minamento delle case e
d'interi quartieri prossimi al fiume, dalla brutalità e dalle fucilazioni sommarie delle SS, opponendosi ai saccheggi, priva di
cibo, di acqua, di gas ed energia elettrica, col rischio costante di ammalarsi di tifo o di morire per la più banale ferita a causa
della mancanza di medicinali. . Fallito il progetto caldeggiato dall'Arcivescovo Vettori di far dichiarare Pisa "città bianca", ai
pisani non restò che attendere cercando di sopravvivere in attesa del più che certo arrivo degli Alleati, incomprensibilmente
immobili lungo la riva sud dell'Arno.
Settantasette anni non sono ancora un tempo troppo remoto ma è esperienza comune che ai
giorni nostri i pisani giovani e meno giovani sembrano aver gettato in una sorta di dimenticatoio
collettivo le memorie dei loro nonni. Non nascondo invece la speranza di inserirmi con questo
scritto, senza timori retrospettivi, nella memoria di un passato che non deve cadere nell'oblio".
IL LIBRO:
"Il volume, trae il titolo dal nome che le autorità militari tedesche assegnarono alla linea difensiva approntata a Pisa e nei
dintorni lungo la riva destra dell'Arno nel 1944, ma tratta degli avvenimenti accaduti nella città a decorrere dal luglio 1943
fino al 1° settembre 1944, quando giunsero le truppe alleate e, per i motivi che qui espongo, più che una storia, preferisco
definire questo mio lavoro un compendio di cronache pisane. Traendo spunto dal fatto che fin dal 1943 in prossimità della
casa dei miei nonni e nel quartiere delle "palazzine" di Porta a Lucca erano acquartierati numerosi soldati tedeschi, ho
deciso di ripercorrere le varie fasi della vita quotidiana prendendo le mosse da quando la presenza di quei militari non
costituiva una novità (stante l'alleanza italo-tedesca) fino al drammatico evolversi degli eventi scanditi dalla fine del
Fascismo, dall'occupazione militare da parte della Wehrmacht (con l'istituzione di una Ortskommandantur), dalla nascita
e dal collasso della RSI, dalla linea del fronte apprestata dalle SS in quanto Pisa si trovava ormai in "zona di operazioni".
Perciò, dopo aver attentamente studiato i pochi ma ben noti documenti redatti soprattutto sotto
forma di diari e libri, ho esteso l'indagine raccogliendo e registrando le testimonianze dei numerosi
anziani che gentilmente mi hanno consentito di disporre di documenti inediti e conservati per lungo
tempo. Nella maggior parte dei casi la memoria non ha tradito i narratori ed anzi, ha confermato
episodi importanti ai quali invece i libri e i diari avevano fatto cenno solo di sfuggita.
Negli archivi italiani, statunitensi e tedeschi ho potuto acquisire – anche se non in modo definitivo -
le informazioni riguardanti i numerosi attori che agirono alla ribalta di quei tragici giorni sotto il
costante imperversare dei bombardamenti aerei prima e delle artiglierie poi. Grazie, inoltre, alle
informazioni ricevute da chi aveva parteggiato per la RSI, ho potuto ricostruire sia le origini della Brigata Nera pisana sia le
vicende processuali del federale Pisano Ugo Catarsi, mentre un'attenzione particolare è stata rivolta sugli ufficiali tedeschi
che per motivi che non sono riuscito ad appurare, non furono mai perseguiti dalle autorità pisane nonostante la tradizione
locale abbia attribuito loro la responsabilità di numerose uccisioni.
Ho di proposito tralasciato di occuparmi della Resistenza sui Monti Pisani, oggetto di numerose
ricerche e studi - così come dei noti eccidi cittadini (Pardo Roques e San Biagio: è ormai
accertato dai più che la strage di Via Sant'Andrea e di San Biagio furono le tragiche
conseguenze di atti di rapina e di stupri) che sono stati esaminati in libri ampiamente documentati -
per dedicarmi invece al vissuto quotidiano nella città, esaminando il ruolo svolto e i comportamenti
degli uomini di primo piano (autorità fasciste, comandanti tedeschi, autorità ecclesiastiche e civili,
antifascisti) e i loro rapporti, senza tralasciare i "personaggi minori".
Giorgio Barsotti
Pisa, gennaio 2022
Foto (1) Google, (2 e 3) fornite gentilmente per il Sg.re Barsotti.