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Toulouse Lautrec a Palazzo Blu per S. Lucarelli
Toulouse Lautrec a Palazzo Blu, collaborazione de la Dtt.sa. S. Lucarelli nelle ultime settimane della mostra a Pisa...
Un grafismo di slancio (voul au vent), una intonazione paradigmatica, una sciarada, la dove si unisce la
vita con il sogno.
Forse c'è una spunta di grafismo orfico, quando si naviga nella Parigi di fine secolo, piena di sogni per il
futuro.
L'Orfeo è un piccolo uomo: Henri che intraprende il suo viaggio ed esplora ; uno scandagliatore di un mondo incantato, quello che prcede la „Belle Epoque".
Da non sottovalutare anche l'aspetto della „Tenebra" in cui si muovono, nella notte parigina , le
„figlie della gioia" ed i „clienti" con loro.
Un dinamismo formale ed intuitivo da ricondurre alle linee esistenziali ed essenziali di un colore,
finalizzato a creare uno stato di movimiento.
I colori essenciali e puri, il segno che crea l' estetica semantica, che scrive e d-escrive il soggetto fine a se stesso. È un élan vital (slancio vitale).
Delineatore e persecutore degli attimi fluidi, navigante in un contesto di confine, tra ilvecchio ed il
nuovo secolo, Henri muore nel 1901 all'età di 37 anni.
Pochi, anzi pochissimi per pronosticare se, ppiu tardi, avesse potuto aderire al futurismo.
Dove avrebberonpotuto portarloni contatti conn Apollinare?
Probabilmente nei punti chiave della scomposizione della luce, da Seurat, a Picasso, a Boccioni.
L'affiche poteva essere il punto di partenza anche dei Fauves, ma la morte di Toulouse Lautrec si pose come l'interruzione della correbte creativa. Eppure...penso sempre ad Henri come ad uno „spartiacque", un „Mosé" della pittura e del seglio che dilata ed apre il „mare magnum" dei movimenti artistici, nati dopo la sua scomparsa, che da l'ispirazione ai posteri per la modernità degli stili sucessivi.
Quella linea cosi pulita, netta, è totalmente incisiva da condurci, come in una sorta di „fil-rouge", tra tocchi di colore gialli, rossi, blu, fino ai quadrati di Mondrian.
Proiezione autentiche, come quelle cui ci troviamo di fronte, che riproducono la „Villa Lumiere", con pellicole originali dell'epoca.
Come se, da quelli schermi, se aprisse una porta nel passato, e noi, catapultati da una sorta di macchina
dil tempo, riviviamo le atmosfere, i brividi, le emozione di oltre un secolo fa.
La gente che passeggia per i boulevards, la Tour Eiffel in costruzione, poco prima dell'esposizione
Universale.
Un altra „Expo" abbiamo visuto oggi, ma nonsotante tutto il „fil-rouge" continua ad unirci ancora, senza soluzione di continuità tra un secolo e l'altro.
E lui, Henri, il piccolo-grande uomo, il gigante delle intuizione, un dolore turchese ci affida: dolce, delicato, estivo, una percezione estensiva, come una carezza nostalgica.
Con le lettere del nome Henri di Toulouse Lautrec ho povato , anagrammando, a comporre frasi diverse; ne è nato questo resultato, quasi una poesia:
„Or lui che duol resta tenue
lui a te un dolore turchese...
sei lutto e re che urla nudo"
Quanta forza emotiva e quanta regale dolcezza!
Sandra Lucarelli
Novembre 2015 Pisa