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Post #309: M. Salvoni in Studio Gennai...
"NOSTOS" ritorno alla memoria sensibile...
"Un pellegrinaggio intimo fatto di lontananza e riavvicinamento, come una lente d'ingrandimento capace di legittimare un'introspezione sensibile e sensitiva, alla ricerca dell'anima che persiste in ciò che è divenuto arido ed apparentemente inutile; è questo un "Nostos interiore", un viaggio da compiere per affermare il valore delle cose più umili e apparentemente inutili.
Dare dignità, con forme ed interpretazioni nuove ad una materia che da sola non ha più la capacità
di giustificare la propria ed altre esistenze, è nutrire di sensazioni la presenza esile di fili d'erba secca
destinati ad un deterioramento senza significato, senza artificio.
Lo sterpo non da frutto ma è comunque testimone di una vita data, restituita attraverso una rappresentazione che da materica diventa grafica, nella volontà di preservare una testimonianza : omnis arbor, quae non facit fructus bonos, excidetur, et ignem mittetur (Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco, dal Vangelo secondo Matteo).
Salvare ciò che non da più frutti ma conserva la memoria di una vita prodotta è lo scopo delle creazioni realizzate da Massimo Salvoni, per impedire che venga distrutta la memoria di una "poetica ambientale" e con essa lo stesso senso dell'esistenza.
Riconoscere la gioia del passato cristallizzando un evento è come mettere sotto vetro un sogno per proteggerlo ma nello stesso tempo comunicarlo rendendolo visibile e trasparente.
La concettualizzazione dei sentimenti porta all'abbandono del sentire, al rifugio in un'esperienza
mediata dall'oppio della ragione che tutto vuol rendere comprensibile.
E' un difficile equilibrio quello che relaziona il pensiero con il sentimento, specie per chi è rimasto e
vuole rimanere lontano da contaminazioni culturali che appartengono a mondi e vissuti di altri luoghi,
altri paesi, da poteri che tutto massificano. E' come dire: " noi siamo qua, noi apparteniamo a questa terra, apparteniamo ai ricordi ed alla memoria, siamo noi stessi creati da memorie del passato che sono nello stesso tempo memorie del presente e del futuro, siamo sterpi da conservare e non distruggere col fuoco della sola utilità".
Attraverso gli sterpi che diventano forma, occhio (oculus) che indaga e trasmette visioni contemporanee,
si rigenera l'esperienza vitale di un sentimento di appartenenza, di riconoscibilità: memorie di un
paesaggio, allo stesso tempo, fisico ed emotivo, permettono una ricognizione individuale un
ripensamento metafisico, che rende immateriale la già precaria esistenza di un filo d'erba secca, che
resiste con delicata tenacia nel suo ambiente fisico. Fisicità e sentimento comandano la forma che
addensandosi acquista il potere di un significato geometrico primario, quello di una circonferenza che
come una nebulosa in uno spazio di plexiglas ci relaziona con l'universo del percepire".
Adriano Ferrara
(Con permesso de D. Gennai)
STUDIO GENNAI Arte Contemporanea associazione-culturale
via San Bernardo, 6 - 56125 Pisa. This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.. tel: 348 8243760. www.studiogennai.it
facebook.com/pages/Studio-Gennai-arte-contemporanea-
Post #308: Cuando conocimos Coobis...
Querid@s amig@s...
Dicen que una persona motivada aprovecha las oportunidades que se presentan en su vida...Así, por amigos de amigos nos hemos enterado de un sitio por demás interesante y del que os queremos hablar...
Os explico: tod@s navegais en la red, casi tod@s leeis para estar enterados o buscais información
cuando os moveis de viaje, os mudáis, salís de Erasmus, para impresionar a alguien con una cena,
estudiar...o simplemente para saber de antemano donde están los chiringuitos de moda antes de ir
al mar, me equivoco?
Pues para quien como nosotros escriben en la red es necesario estar al día con las movidas virtuales. De ahí que ésta COOBIS (www.coobis.com) de la cual os comentamos resulte un extraordinario medio de rentabilizar vuestra afición o trabajo de Bloggers.
Recientemente en esta ciudad tuvimos el Internet Festival...Mirando el programa nos pareció que quedaba un espacio para hablar de lo que cuenta: vivir de lo que te gusta...sea viajando, contando de tus experiencias, de cocina, de niños, decoración, música y un largo ectcétera que es como lo presenta a tod@s nostr@s COOBIS.
Porqué os comentamos esto?
He revisado el sitio antes de decir la mía...y dependerá de vosotros qué impacto tenga este Post,
y en eso confiamos: COOBIS es una plataforma jóven que se presenta como el mejor modo de conectar Bloggers y Sponsors, y de esta manera sencilla podeis conseguir dos cosas:
1. Generar ingresos como Bloggers, y
2. Visibilidad como Sponsors
En el mundo altamente competitivo del marketing, SEO significa saber moverse, saber comunicar, saber intuitivamente cuál es el medio adecuado de ponerse en contacto con vuestro público. No es una cuestión de vanidad o de presunción...Tod@s queremos tener nuestro pedazo del pastel y tomamos nota unos de otros continuamente. En esto COOBIS puede ser de gran ayuda.
Pensadlo un poco: el español es una de las lenguas más leídas y habladas del planeta. Nosotros de
Ci penso io..! (www.cipensio.es) tenemos público en Norteamérica, Canarias, Sudamérica, Japón,
Europa...hasta Australia o Magadascar y la Patagonia.
Sin embargo, sólo tenemos 19,000 lectores...eso en la red es po-qui-to! Contamos con vosotros para que eso cambie...Cómo? pues condividiendo este post, visitando COOBIS y conociendo sus posibilidades.
Otra de las características de esta plataforma es que se compone de diferentes pestañas: Post patrocinados, Info para Blogs, info para Sponsors, Directorio de Blogs, Nuestro Blog y Contacto.
Los temas se agrupan en 12 items distintos, de los cuales hay para todos los gustos.
Un tip interesantísimo? Los de Moda, Música, Educación e Informática llevan solo temas únicos! Un nicho a considerar, si lo pensáis..
Si quereis ganar en visibilidad y disfrutar todavía más con vuestro Blog, mirad el sitio de COOBIS,
ya nos comentarán como ha ido...Divertíos!
(www.coobis.com, www.cipensoio.es)
Crédito fotos: Google, Coobis, etc.
Post #307: La retrospettiva di Alessandro Volpi...
Gentile collaborazione de S. Lucarelli, Critico d'Arte:
"La retrospettiva di Alessandro Volpi al Centro d'Arte Moderno
Un atto di disobbedienza eminente, alle proporzioni ed alle prospettive, é stato questo che ha
portato il pittore pisano Alessandro Volpi ad essere uno degli artista più rappresentativi del
nostro Novecento. Ci muoviamo dentro alla parafrasi delle forme, così allungate da farne
"fiammiferi" di luminiscenza e lungimiranza timbrica, Delle piccole o grande fenici, nobili come
el mito, soavi come un sogno.
L'umiltà di questo grade artista, che ha sopportato la prigionia in Algeria e le avversità del periodo post-bellico del secondo conflitto mondiale, non ne ha limitato il talento.
Partito dalle esperienze della tradizione classica toscana, da Giotto a Masaccio, visitando le impressioni di Cèzzane e giungendo con disinvoltura, al suo personalissimo stilema dove fanno capolino le avanguardie futuriste o futuro-cubiste del primo novecento, Volpi construisce la sua cifra, catturando la magia della materia e la fluidità delle forme.
Mai dimenticò delle proprie origine contadine, che costituiscono i suoi prevalenti riferimenti tematici,
non omette di navigare oltre, scandagliando gli spazi dei sogni.
Nascono così le "Figure Simulacro", di cui parlò il poeta Alfonso Gatto (opere che vanno dal 1964 al
1978, anno della sua morte); ed a propósito di Gatto, che ha affiancato alcune sue liriche ai dipinti
di Volpi, catturandone lo spirito ermetico, voglio giocare su una metafora. Voglio accostare Volpi alla virata di un gatto, che getta sulla tela una sinfonia di colori, con dinamismo e scompiglia di un agile salto.
Così ogni dinámica proporziona e rotta, ogni equilibrio prospettico frantumato, ma tutto avviene per stregraci con la magia di un sortilegio, con un riepimento onirico totale da volo nella legenda. Un Ermes melodico, dentro al mercuriale timbrico della sostanza lirica.
Ecco si offrono gli spunti per i fondali dei palcoscenici operistici all'Arena di Verona. Sono ricordi entrate nel mito, sono le mappe d'oro dei cicli duttili dei riti. Forme elegiache si sospendono in ammalianti cromie.
Vi si aplica una purezza di contrasti cromatici che diventa evocazione versificatoria, colta
magistralmente dalla presentazione poetica de Marco Dei Ferrari.
Espansione elargitiva, evocativa, proiezione d'oltre, ancestrale ed atavica, coerenza semantica
delle idee che creano l'immagine. Dentro all'indagine umana dell pittore Alberto Berti,
Alessandro Volpi ha vissuto dinuovo il momento didattico-espansivo, con un discepolo (Alberto
Berti), che dal maestro ha ereditato l'immediatezza comunicativa del segno e del colore.
Volpi va posto, dunque, al centro di un percorso lirico e poetico fondamentale del XX Secolo".
S. Lucarelli
Critico Centro Arte Moderna Pisa
9 ottobre 2015