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La Laguna (57) per N. Cataldo
Ciao a tutti e buona estate!
Finalmente ci siamo, no? Quella che, a mio parere, è la migliore stagione dell'anno è cominciata
da una decina di giorni.
Vi scrivo, infatti, nel primo pomeriggio della prima domenica di luglio dal salone di casa mia mentre fuori c'è una gran bella temperatura anche se non fa troppo caldo. Come al solito non invidio affatto la (povera;) gente dell'Europa continentale che deve continuare a lavorare nei mesi di giugno e luglio con delle temperature africane.
Paradossalmente qui, vicino al continente africano, i venti alisei fanno sì che il caldo sia facilmente sopportabile.
Che ho fatto nel mese di giugno, a parte godermi il bel tempo e lavorare?
Un bel po' di cose. In onore alla mia mamma potremmo cominciare dal giorno del mio compleanno contraddistinto
quest'anno da vari regali, dei quali uno davvero speciale.
Non so se ve ne ricordate dai blog degli anni precedenti, ma compio gli anni il quattro giugno che
quest'anno è caduto di domenica e subito dopo la finale di Champion's League tanto che i due
festeggiamenti si sono sovrapposti.
E si può dire che ho cominciato a festeggiare con qualche ora d'anticipo e in coincidenza con il fischio finale della finale o anche prima perché da un certo punto del secondo tempo era chiarissimo che il mio Real Madrid avrebbe portato a casa la coppa.
Se avete visto la partita, sarete d'accordo sul fatto che nel secondo tempo la Juve è completamente sparita. In ogni caso, onore agli amici juventini per essere arrivati fino in finale.
Ho visto la partita a casa di Teo, un amico de La Laguna, e c'era anche Juan. Entrambi madridisti come me.
Durante la partita un'ottima cena innaffiata da un gran vino e alla fine spumante catalano per festeggiare e per inviare una foto a mo' di presa in giro agli amici del Barça ;)
Dopo per continuare con i festeggiamenti siamo finiti prima al Tin Tin, poi all'Aguere e, infine, nel
Blues Bar, tre dei migliori locali de La Laguna.
A mezzanotte, quando era già il mio compleanno, eravamo già passati all'arehucas cola e così siamo
andati avanti fino alle quattro del mattino, credo ;) Ho ricordi un po' sfocati della serata durante la
quale come sempre ho incontrato un paio di studenti che si sono resi conto che anche i professori
escono (ogni tanto) la sera.
Quello che ricordo è che verso le nove del mattino mi sono svegliato sul divano di casa del mio amico Juan che mi ha ospitato per qualche ora perché non ero assolutamente in condizioni di guidare. Già sobrio, ma con una resaca impressionante sono tornato a casa dove ho passato la giornata tra il letto e il divano. È che come si dice qui: "quien ha tenido mala noche, no puede tener buen día". Nel tardo pomeriggio, però, ho trovato le forze per andare allo stadio per vedere l'ultima partita in casa del Tete nel campionato regolare.
E qui viene la nota negativa del mese: l'anno prossimo il Tenerife continuerà a militare in seconda divisione. Peccato perché questa volta ci siamo andati davvero vicini.
Dopo avere eliminato il Cádiz nella semifinale dei playoff, il Tete ha perso la finale contro il Getafe.
Ho seguito tutte le partite. Quelle in casa in uno stadio tutto esaurito e nel quale si respirava un gran
bell'ambiente e quelle fuori in giro per i bar de La Laguna.
L'ultima e decisiva partita a Getafe, nella periferia di Madrid, l'ho vista con un paio di amici in una
pausa calcistica che ci siamo concessi dal Día de la Música.
Di che si tratta? Una volta all'anno, normalmente a fine giugno, a La Laguna si tiene questa bella manifestazione e allora la
città si riempie di palcoscenici con musica di tutti i generi che suona dalle cinque del pomeriggio fino a notte fonda.
E allora dopo la partita abbiamo bevuto un paio di birre per dimenticare il risultato negativo e in un
sorteggio che festeggiava l'anniversario del Beers, ottima birreria nel centro de La Laguna, abbiamo
vinto un pallone da calcio con il quale ho finito per giocare nel centro storico fino a notte fonda.
Non ci posso fare niente: il pallone è uno dei miei vizi e se vedere calcio in tv o dal vivo mi piace
molto, quando ho un pallone tra i piedi mi dimentico di tutto il resto;)
Un paio di anni fa, sono stato qualche mese con una ragazza particolarmente gelosa e io, che sono una persona fedele, per tranquillizarla le dicevo "devi essere gelosa solo del pallone!" Funzionava, anche se poi la storia non ha funzionato per altri motivi.
Tornando alla festa della musica, mentre percorrevo la calle Herradores palla al piede, sono stato intercettato da un difensore davvero particolare: una simpaticissima collega di lavoro che mi ha visto in versione bambino (leggermente brillo) felicissimo con il suo pallone. E quindi in questo mese mi sono fatto sgamare sia dai miei studenti che dai colleghi ;)
Gli altri due fine settimana del mese, li ho passati soprattutto al sud dell'isola.
Il secondo sabato del mese, infatti, sono andato a FerItalia, una fiera e festa italiana ad Adeje. C'erano moltissimi connazionali e stand nei quali si potevano provare prodotti italiani. Era una vita che non mangiavo un arancino siciliano o un panino con la porchetta.
E poi, ho preso un ottimo caffé napoletano e comprato un paio di bottiglie di vino italiano. Alla fine, visto che ero da quelle parti, sono rimasto qualche ora in spiaggia prima di tornare nel nord dell'isola.
Anche il venerdì e il sabato seguenti sono stato al sud e concretamente a El Médano per la festa di
San Juan. Si tratta della notte più corta dell'anno e in tutta la Spagna ci sono feste con musica e falò
in spiaggia ed è molto simile a quello che succede sulle spiagge italiane la notte di Ferragosto.
C'era un sacco di gente e dopo la festa mi sono fermato a dormire a Los Abrigos dalla mia amica Sandra.
La mattina dopo mi sono svegliato con calma e mi sono fatto una bella corsetta di circa sei chilometri
fino a El Médano dove ho fatto colazione e un giretto nel mercato. Il ritorno l'ho fatto camminando e
con una sosta con tanto di bagno nudista alla Tejita, una delle migliori spiagge dell'isola.
Mi sarebbe piaciuto ricominciare a correre subito dopo il bagno, ma ho pensato che tornando più
lentamente avrei concesso a Sandra almeno una mezz'ora in più di sonno ;)
Per il resto in questo mese un po' di lavoro e soprattutto organizzazione delle vacanze di agosto delle quali evidentemente vi parlerò più avanti.
Nel prossimo blog, invece, vi parlerò sicuramente della visita del mio amico Giuseppe e delle nozze
di Abi e Miguel.
Un abbraccio e a presto,
Nico
N.R.: Tanti Auguri e mille grazie, Nico!
Viaje por Italia (6) por A. de Azcárraga
"...El Museo de los Uffizi, el mejor de Florencia y uno de los más importantes deEuropa, se alberga
en una hermosa construcción erigida por Vasari entre el Palacio de la Señoria y el río Arno.
El museo se abre a las nueve y media; pero un buen rato antes agaurdaba ya ante sus puertas una
muchedumbre en la que abundaban las mujeres, desde las rubio lino escandinavas hasta el negro
azabache africanas, pasando por alguna amarillas con kimono y otras de piel cetrina envueltas en túnicas color calabaza.
También había bastantes suramericanas y, narturalmente, italianas. Pocas cosas dan idea de la incorporación total del sexo
femenino a la vida moderna como esta su presencia masiva, tan grata, entre los visitantes de monumentos y museos.
Lo malo de los museos, hoy, son los guías. Moviéndose como sacristanes en su iglesia, irrumpen
en las salas al frente de sus grupos, que les siguen como rebaños atontados y oyen distraídamente
sus explicaciones, dadas en voz demasiado alta, sin consideración a los visitantes que no pertenecen
a su grey. Y si hablan en nuestro idioma o en otro del que entendemos algo, es mucho peor.
Sus explicaciones, en general, son un montón de banalidades sin gracia, dichas de carretilla.
No teman que yo vaya a hacer ahora lo que censuro y empiece a describirles la pinacoteca de los Uffizi. Pero si quiero aludir a cierto aleccionador contraste entre las pinturas flammenca y florentina, que nunca se me había hecho tan evidente como aquí...
Fue al detenerme en la puerta de dos salas contíguas, desde donde podía ver, casi simultáneamente, dos obras maestras:
La Primavera, de Botticelli, y La Adoración de los Pastores, de Hugo Van der Goes.
Botticelli y Goes eran de la misma època y pareja edad. Ambos tenían una sensibillidad enfermiza y
ambos sufrieron, al final de su vida, una crisis espiritual que al flamenco le impulsó a entrar en
religión y al italiano a sentirse atacado de melancolía y a quemar algunas de sus pinturas en las
fallas que organizaba Savonarola.
Pues bien; pese a la identidad de època y al paralelismo biográfico de ambos artistas, qué estilos
tan diferentes los suyos!
Botticelli es el pintor de la coquetería lánguida, de la gracia triste y decadente, de la belleza que se
marchita; Van der Goes es un pintor atento, severo y grave.
La línea de Botticelli es ondulante e hiperestètica --en pintura, creo, no existen curvas de sensibilidad más viva y delicada que las de otro cuadro suyo de este museo, las que dibujan la cabellera de El nacimiento de Venus --. La línea de Van der Goes, rígida y angulosa, es más fuerte. Las pálidas e ingrávidas figuras del italiano, de fisonomía tan extrañamente moderna, son puros arabescos que danzan; los densos personajes del flamenco, lo miso su Virgen y ángeles idealizados que sus pastores de diseño casi naturalista, se mantienen inmóviles.
En cuanto a la composición, suelta y desahogada en La Primavera, aparece arracimada y
comprimida en La Adoración, aunque esta segunda obra sea la de mayores dimensiones.
Paradoja explicable, porque la pintura flamenca se desarrollo a partir de la miniatura y la
italiana a partir de los frescos, y de ahí que los cuadros flamencos sean todos poco como
miniaturas ampliadas y los italianos tengan siempre algo de la monumentalidad de los murales, de
los que vienen a ser una reducción.
Entren los flamencos subsiste un eco gótico, perceptible en cierta desmaña en el diseño de figuras, en el modo fragmentario de concebir el cuadro: el grupo de los pastores de Van der Goes casi parece de otra mano; los ángeles del primer tèrmino, de otro cuadro hecho a escala menor.
En las pinturas italianas, mejor articuladas, impera ya la libertad renacentista dentro de una visión más homogénea; su variedad está subordinada a la unidad.
Pero la máxima diferencia entre las obras citadas se halla en el color. El de Botticelli es delgado y pálido, enfermizo; el de Goes, sólido y brillante, como esmaltado. Los intensos azules y blanco de la Adoración, sus rojos vivos y la frescura de sus verdes contrastan fuertemente con el apagado cromatismo de La Primavera.
No trato de decidir qué obra es la mejor: Boticelli conmueve más nuestra sensibilidad intelectual, Goes la plástica. Pero sí me atrevo a asegurar que, en cuanto a riqueza de color, Van der Goes supera a Botticelli. Y, generalizando, que los flamencos fueron en tal aspecto superiores a los florentinos.
Otro día, en una tarde cálida y luminosa fui a ver el sgundo gran museo de Florencia, la galeria Pitti.
Hube de cruzar el Arno por el puente Viejo, cuyooo nombre está plenamente justificado porque fue
el único no destruído durante la guerra.
Exclusivo para peatones, este puente es en realidad un callejón formado por las pequeñas tiendas alineadas en ambos pretiles, de los que sobresalen, como las casas colgantes de Cuenca, para proyectarse sobre el río. Su abigarrado apretujamiento rescuerda un poco la Alcaicería granadina; pero las tiendas del puente Viejo son más lujosas, bastante más de lonque haría suponer su ligereza y tamaño.
En su mayor parte exhiben artículos de plata y cuero, joyas, cerámicas y demás productos de trabajo manual en que los florentinos fueron siempre maestros.
La artesanía sigue siendo muy importante en Florencia. En los soportales de los Uffizi, en torno a la plaza del Duomo y, en general, en todas las calles frequentadas, son muy numerosos los puestos ambulantes, y más todavía las tiendecillas modestas donde se venden toda clase de objetos y los consabidos souvenirs.
En el centro del puente Viejo hay un pequeño espacio sin tiendas , un soportal donde se halla la
inscripción de unos versos de Dante. Ya había leído, en la lápida de una calle cercana a mi hotel,
otros versos delpoeta alusivos a esa misma calle, por la que vió alejarse a Beatríz. Los italianos
recuerdan a los hombres ilustres constantemente, en especial al más grande poeta-filósofo de Italia y del mundo. (...).
Cruzando el puente seguí por la via dedicada a Guicciardini, otro florentino ilustre, embajador ante Fernando el Católico y también historiador -- al que tradujo a nuestra lengua nada menos que Felipe IV --; y al final desemboqué en la plaza Pitti, donde se halla el palacio de tal nombre, el más colosal de la ciudad y de aspecto un tanto carcelario.
Brunelleschhi dispuso en su fachada ese aparejo de sillares rústicos que ha quedado típico de los palacios renancentistas -- como el de Carlos V en Granada --y que hace jugar muy bellamente luces y sombras en los muros.
Pero este aparejo, en palacio tan macizo como el Pitti, acrecienta su aire adusto. Durante varios
siglos fue mansión de los Medici y hoy alberga la Galeria Pitti y el Museo de Arte Moderno.
...SIGUE!
La Laguna (56) per N. Cataldo
Ciao a tutti, belli e brutti! ;) Come va?
Qui tutto ok, anche se oberato di lavoro.
A questo proposito, devo avertirvi che questo blog sarà più breve del consueto
perché in questo mese di maggio purtroppo non ho avuto molto tempo libero e
quindi non ho moltissime cose da raccontarvi.
Spero di potermi far perdonare a fine giugno ;)
Tornando al mese appena terminato, forse la giornata migliore è stata quella di domenica quattordici maggio quando abbiamo organizzato una bella festa in piscina con tanto di barbecue da Roi e Gabriela.
Si festeggiava la promozione di Roi e anche il compleanno di Juan, l'amico con cui avevo realizzato la mezza maratona de La Laguna a fine aprile della quale vi avevo parlato nel blog precedente.
C'era un bel po' di gente e di varie provenienze... tanto che ho finito per prendere lezioni di greco
dalla simpaticissima figlia di due amici di Roi ;) Abbiamo passato una gran bella giornata tra bagni in
piscina, tantissima carne e alla fine, come sempre da Roi e Gabriela, partita ad un nuovo gioco da
tavolo. Questa volta si trattava di Puerto Rico, un gioco di strategia ambientato all'epoca dei
colonizzatori. Gioco un pochino complicato inizialmente, ma molto interessante e che vi consiglio.
Che altro? Un paio di sere mi sono visto con Filomena, una sarda giramondo che ha vissuto a Tenerife per qualche anno e che ogni volta che ripassa dall'isola mi avvisa per bere qualcosa assieme.
Ci siamo presi un paio di birre in un bel posticino che ho scoperto poco fa qui a Santa Cruz e come sempre, è stato un piacere vederla e spero che ricapiti presto a Tenerife o magari a Malta, dove si è appena trasferita per lavoro.
Sempre a Santa Cruz e come nel mese scorso, ho fatto un paio di capatine al Natura Jazz, festival di
fotografia e jazz che anche quest'anno è arrivato alla sua conclusione. Proprio nell'ultimo giovedì del
mese ho assistito al concerto di un gruppo canario che riarrangiava canzoni popolari locali in
versione jazz mentre scorreva una selezione delle migliori foto che si erano succedute negli ultimi
due mesi. A mio parere, bella musica e foto anche più belle.
E ovviamente anche in questo blog, dovrete sorbirvi i soliti due paragrafi sul calcio ;)
La stagione calcistica da il meglio nel mese di maggio tra semifinali di Champion's League, finale della Liga e Copa del Rey, quest'ultima vinta proprio ieri sera dal Barca in una combattuta finale contro un coraggiosissimo Alaves che ha fatto tutte quello che poteva contro i culé e contro Messi che ha praticamente vinto la partita da solo.
Per quanto riguarda la Liga, domenica scorsa, l'ha meritatamente vinta il mio Madrid che sabato prossimo gioca contro la Juve la partita più importante dell'anno. E allora anche maggio sarà interessante dal punto di vista calcistico e non solo per il partitone contro gli amici juventini.
Infatti, ed eccovi il secondo paragrafo, la parte più importante della stagione del Tenerife viene
ora. E proprio poco più di un'ora fa il Tete ha vinto tre ad uno ad Alcorcón e si colloca
stabilmente in quarta posizione e con buone possibilità di partecipare ai playoff per la
promozione in prima divisione che si disputeranno nel mese di giugno dei quali spero di darvi
buone notizie nel prossimo blog.
La vittoria del Tete arriva tra l'altro a culminare una bella mattinata nella quale ho fatto un giretto per il Rastro dove non solo ho comprato un gran bel libro, ma ne ho regalati quattro. Come faccio a sapere che è un gran libro se non l'ho ancora letto?
Di quest'autore ho già letto altre cose e soprattutto me l'ha consigliato una persona dei cui gusti letterari e non solo posso fidarmi ciecamente. I libri che, invece, ho donato ad una delle bancarelle del mercato cittadino sono quelli di cui ho deciso di disfarmi ieri pomeriggio.
Non so se ve l'avevo mai detto, ma periodicamente (diciamo due volte all'anno) metto un po' d'ordine
a casa tra libri e documenti vari, etc e quindi un bel po' di roba finisce nella spazzatura e altra al Rastro.
È che ogni tanto sento la necessità di alleggerire il peso delle cose che mi circondano.
E quindi dare via quattro libri per acquisirne solo uno nuovo e al prezzo di un euro mi pare che sia una
buona politica ;)
E poi visto che ero in zona, ho fatto anche un giro e la spesa nel Mercado de Nuestra Señora de África dove come sempre si
respirava un gran bell'ambiente.
E allora anche voi alleggeritevi e cercate il vostro ambiente ideale! Ci sentiamo tra un mesetto.
Un abbraccio,
Nico